Complice l’abbondante pioggia alternata da giornate di sole pieno e poco ventilate, in questo pazzo …
Per la rubrica “L’angolo dei lettori” riceviamo pubblichiamo la nota inviata da Salvatore Cipolletti
In riferimento alla lettera pubblica del sig. Davide Iannelli – La Mia Scuola – e, relativamente a quanto sostenuto per i lavori dell’edificio scolastico Principe di Napoli, essendo stato il sottoscritto il Direttore dei lavori, sento il dovere di fare delle precisazioni, al fine di chiarire alcuni punti. Relativamente alla questione della differenza tra “adeguamento” e “miglioramento” sismico , personalmente ritengo sia riduttivo definire il primo un metodo sicuro, e il secondo invece, motivo per il quale cadono gli edifici. Tenuto conto che, letteralmente, con il termine “adeguamento” si fa riferimento ad interventi atti a conseguire i livelli di sicurezza previsti dalle norme tecniche, con il termine “miglioramento” si intende prevedere opere atte ad aumentare il livello di sicurezza strutturale esistente, pur senza necessariamente raggiungere i livelli richiesti dalla norma. Da quanto espresso, si comprende che la valutazione non può essere limitata alla sola parola “miglioramento”, ma alla previsione di quale percentuale di rispetto delle norme si riesce ad ottenere con un dato intervento. Ancora più complessa appare la questione dell’ex Scuola elementare “Principe di Napoli”: è vero, infatti, che in principio esisteva un progetto di adeguamento sismico, per il quale erano stati appaltati e iniziati i lavori, con un totale di spesa sostenuta pari a circa 530.000,00 euro, ma è vero anche che, quando durante l’esecuzione degli stessi, si è reso necessario l’intervento della Soprintendenza alle Belle Arti, quest’ultima, essendo stato l’edificio realizzato da oltre un cinquantennio , ha ribadito come tale bene fosse sottoposto a salvaguardia e che, pertanto, i lavori dovevano essere oggetto di una loro autorizzazione. La Soprintendenza ha, quindi, imposto una sanatoria parziale dei lavori di rimozione e demolizione già eseguiti e la modifica dell’impostazione originaria del progetto. Tutto ciò perché, le linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale, con riferimento alle norme tecniche per le costruzioni, prescrivono che non si possono realizzare interventi di tipo invasivo. Ciò ha comportato la limitazione degli interventi possibili e, di conseguenza, il mutamento del progetto da adeguamento a miglioramento. Per una maggiore chiarezza, si precisa che, il “Codice dei beni
culturali e del paesaggio”, Decreto legislativo n.42 del 22 gennaio 2004, stabilisce all’articolo 4 “che le funzioni di tutela del patrimonio culturale sono attribuite allo Stato ed esercitate dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali per quanto attiene agli interventi sui beni tutelati” e, contestualmente, l’articolo 29 del suddetto Codice, al comma 4 precisa che “per i beni immobili situati nelle zone dichiarate soggette a rischio sismico in base alla normativa vigente, il restauro comprende l’intervento di miglioramento strutturale”. E’ opportuno rilevare che la stazione appaltante con il residuo del finanziamento (circa 870.000,00 euro), dopo un lungo iter burocratico atto a scongiurarne la revoca, ha dovuto rimodulare il progetto realizzando l’intervento di miglioramento strutturale sull’intero edificio. Si precisa che con tale intervento risultano incompleti, solo per la mancanza di opere di rifinitura, il primo livello sotto strada e l’ex refettorio, a causa della lievitazione dei costi delle lavorazioni conformi alle prescrizioni della Soprintendenza.Pur rispettando la decisione del sig. Iannelli di non prender parte all’inaugurazione dell’ex scuola elementare, non riesco a comprendere come, non essendo presente, possa sostenere che “….pare che manchino le luci nel corridoio, l’antincendio sia assente, idem le porte antipanico, le finestre non si aprano, gli interruttori siano scoperti….”. Anche in questo caso è necessario fare delle precisazioni, poiché ad un lettore attento, il tono con il quale si fa questa elencazione, potrebbe far pensare ad un operato poco accorto sia del direttore dei lavori che dell’impresa.
Per quanto concerne le luci del corridoio, queste sono presenti come è possibile rilevare dalle diverse foto pubblicate. Per quanto riguarda, invece, l’impianto antincendio è da sottolineare come lo stesso sia stato predisposto attraverso una rete di tubazioni realizzata ad anello e sia stata compartimentata una delle due scale storiche con porta tagliafuoco REI 120. Gli idranti risultano regolarmente installati. Gli estintori sono già stati acquistati ma non ancora messi in opera, poiché essendo la struttura non ancora utilizzata, si vuole evitare che gli stessi possano scomparire, come già accaduto in altri casi. Le quattro ali della struttura e la scala compartimentata sono tutte munite di porte antipanico. Le porte delle aule, invece, sono a singolo battente con profili in PVC pluricamere, antiurto, stabilizzato ed autoestinguente di classe 1 appositamente realizzate per le scuole. Le finestre, come da progetto, sono state ripristinate con la sostituzione delle serrature difettose. Per quanto riguarda gli interruttori, nessuno di essi è scoperto, semplicemente il giorno dell’inaugurazione non erano dotati di placchette, ma queste ultime, che hanno pura funzione estetica, sono state regolarmente applicate in questi giorni dall’impresa. Infine, in merito al “nulla si sa dell’avvenuto collaudo”, è opportuno chiarire che il collaudo è stato regolarmente prodotto, tra l’altro
redatto dal Presidente dell’Ordine degli Architetti di Benevento il quale, come è tenuto a fare qualsiasi tecnico, lo ha inviato a mezzo PEC con regolare lettera di trasmissione al suo committente, ovvero, il Comune di Morcone, il quale non era tenuto né a pubblicarlo sugli organi di stampa né tantomeno sui social. Per la conoscenza dello stesso basterebbe semplicemente far pervenire al legittimo proprietario motivata richiesta di accesso agli atti. L’attenzione profusa per garantire la sicurezza e il controllo dello stabile, è testimoniata anche dall’installazione di impianto di video sorveglianza.Nella speranza di essere stato sufficientemente esaustivo e di non aver fatto eccessivo uso di tecnicismi, porgo cordiali saluti
Ad integrazione del mio intervento e in riferimento alla questione dei certificati di vulnerabilità, menzionati nella lettera del sig. Iannelli, il responsabile del settore tecnico, verificati gli atti, precisa quanto segue:
1. Per quanto riguarda la Scuola Media, la verifica della vulnerabilità sismica è stata redatta ed è attualmente in appalto la ricostruzione dell’edificio:
2. Per la Scuola elementare, le operazioni di verifica della vulnerabilità sismica della struttura sono in corso;
3. Per il Liceo scientifico Don Peppino Diana, secondo programma, si procederà in breve periodo alla verifica della vulnerabilità sismica.
ing. Enrico AriannaQuesti i fatti
autore arch. Salvatore Cipolletti
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