In questi ultimi giorni sono ripresi i normali periodici controlli sull’andamento freatimetrico delle risorgive in …
L’appennino Campano, territorio ricco di ampie vallate di prato/pascolo, rappresenta da sempre una risorsa fondamentale per gli allevatori che vogliono ottenere carne e latte di qualità ed ha pertanto una connotazione di “uso civico” per la comunità locale.
Gli allevatori ben conoscono la regola che, in alternativa agli allevamenti industriali, la qualità si fa solo con un pascolo salubre e con il benessere animale. Lo sa bene anche l’Unione Europea che eroga risorse a chi pratica l’allevamento brado. Il codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto Legislativo 42/2004 art. 140 lettera h) non ha mancato di vincolare “l’uso civico” a risorsa “tutelata per legge”.
Di fronte a tanti vincoli, ci si sarebbe aspettati una maggiore attenzione e una maggiore prudenza attraverso il divieto di alterazione dello stato dei luoghi, in attesa di strumenti di protezione come i Piani Paesaggistici previsti; diversi comuni stanno invece ponendo in essere progettualità che mettono a serio rischio l’attività agricola e le amministrazioni centrali non manifestano comportamenti coerenti.
Relativamente al progetto di costruzione di pale eoliche a contrada Montagna di Morcone, ad esempio, la Regione Campania ha in un primo momento preannunciato il proprio parere negativo e il rigetto della proposta di impianti eolici, con contenuti assolutamente condivisibili; successivamente però ha cambiato opinione dimostrandosi possibilista e subordinando tale parere alla variazione del Piano di Assestamento Forestale. Analoga situazione è accaduta anche in Irpinia per i nuovi parchi eolici di Andretta e Monteverde, per i quali è stata concessa una moratoria di 180 giorni per la sospensione delle procedure di autorizzazione degli impianti eolici ma su cui ancora poco si sa su cosa accadrà allo scadere di tale moratoria.
Slow Food Campania, coordinamento regionale dell’associazione Slow Food, è da sempre impegnata nella tutela dei beni comuni quali acqua, aria, suolo, flora, fauna. È impegnata inoltre a supportare le Comunità che nell’Appennino vivono. Per questo, auspica che la Delibera della Giunta Regionale n. 533 del 04.10.2016 – che ha stabilito i criteri per la individuazione delle aree non idonee all’installazione di impianti eolici – e il Decreto Dirigenziale del 05.12.2016 – che ha individuato i comuni saturi – siano solo i primi passi verso un nuovo modo di far convivere esigenze energetiche e ambiente, sviluppo economico e tutela delle comunità appenniniche.
Per quanto sopra detto, pur cosciente della complessità della materia e dei molteplici bisogni, talvolta aspramente contrastanti, Slow Food Campania dichiara la propria vicinanza ai contadini e agli allevatori dell’Appennino campano i quali, con la propria presenza e la propria opera, continuano a essere un baluardo per la difesa del territorio e la produzione di cibo di qualità. Per questo motivo, Slow Food Campania sosterrà nelle forme e nei contenuti, quanto le Condotte Slow Food interessate intenderanno mettere in campo, come già avvenuto con l’evento Sementia svoltosi lo scorso novembre a Morcone.
fonte slowfood.it
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