Ultimo giorno della Fiera di Morcone: è l’ASEA a chiudere la kermesse. Stamattina, infatti, presso …
Per la rubrica “L’angolo dei lettori” riceviamo e pubblichiamo il manifesto di denuncia del Comitato Area 51 per quanto è avvenuto (e sta avvenendo) sull’avvento dell’Eolico a Morcone.
Mentre su Morcone si allungano le prime ombre delle torri eoliche, che segnano la sconfitta di chi si è opposto strenuamente alla diffusione dell’eolico selvaggio, l’artefice di questo scempio continua in maniera disinvolta il tentativo, maldestro, di attribuire ad altri le proprie responsabilità, continuando a ripetere uno stanco “non si poteva fare altrimenti” a cui non crede più nemmeno lui.
Evidentemente cerca di fare affidamento sulla memoria corta dei cittadini di Morcone, non interrogandosi sul perché è uscito sconfitto dalle elezioni comunali del giugno scorso. In verità già altre volte ha tentato lo stesso giochino. Sui debiti del comune, parlando del dissesto, ha tirato in causa due ex sindaci (di cui uno suo sostenitore per molti anni).
Sul centro immigrati che doveva sorgere nel carcere di Morcone ha scaricato le responsabilità sia sul sindaco che aveva realizzato l’opera (suo sostenitore storico), sia sulla prefettura di Benevento, salvo poi contraddirsi rivendicando le occasioni di sviluppo e di lavoro che una tale struttura avrebbe portato. Un doppio salto mortale che ha avuto vita breve in quanto dimentica che la stessa Prefettura in una nota ha scritto che lo stabile è stato RESO DISPONIBILE dalla stessa amministrazione comunale.
Non una protesta, non una opposizione.
La colpa, secondo Fortunato , è del destino cinico e baro che si accanisce contro la nostra comunità. D’altronde basta leggere l’articolo di Teresa Ferragamo sull’argomento, per capire cosa è successo e vedere cosa hanno fatto altri sindaci che, addirittura, hanno bloccato alcune strade comunali fino a quando la Prefettura ha spostato la destinazione di alcuni migranti destinati nei loro comuni.
Stessa cosa cerca di fare con l’impianto eolico, dimenticando che nel corso di questi undici anni, la documentazione è stata letta, studiata ed approfondita. Due comitati di cittadini ci hanno lavorato e decine di persone che si sono mobilitate contro l’eolico. Vogliamo citare il solo Tonino D’Addona che ha partecipato anche ad alcune conferenze di servizio a Napoli. Risultato di tutto questo lavoro è stato quello di individuare l’unica responsabilità possibile, quella di Costantino Fortunato. Il Comune di Morcone in conferenza di servizi aveva dato il proprio parere contrario nella terza seduta del 5 dicembre 2007 in cui la precedente amministrazione dichiarava: “consegna agli atti del procedimento una recente delibera del consiglio comunale che esprime parere negativo all’intervento, questa delibera segue un precedente atto di settembre 2007 dello stesso consiglio comunale che chiede all’Ente Parco del Matese di far entrare il comune di Morcone nella perimetrazione del Parco stesso. Ritiene quindi le scelte strategiche del comune, dal punto di vista della programmazione territoriale, opposte all’intervento proposto”. Costantino Fortunato contrario a chiacchiere, ma favorevole nei fatti, ha lavorato dal 2008 per spianare la strada alle società eoliche, fino a quando è stato smascherato in occasione della rimozione degli usi civici sui terreni della montagna.
In consiglio comunale pur di votare questa delibera determinante per l’approvazione del Parco Eolico, ha ricevuto due voti contrari della sua stessa maggioranza tra cui il consigliere Domenico Di Brino.
I cittadini della montagna accorsi in gran numero ricordano la sera del 26 febbraio 2009 in cui venne tolto un diritto che resisteva da secoli. Ci vollero i Carabinieri per riportare la calma in alcuni momenti della seduta. Vale la pena ricordare che nelle successive due elezioni comunali del 2013 e del 2018, la lista di Costantino Fortunato non ha trovato alcun candidato da mettere in lista, residente in contrada montagna.
Anche a causa di queste situazioni, tanti cittadini di Morcone hanno trovato la forza per dire BASTA a questo modo di amministrare ed hanno deciso di cambiare.
Alla fine la gente ha capito che la colpa non era degli altri, ma era, esclusivamente, di Costantino Fortunato.
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