Un incendio dalle grandi dimensioni ha completamente avvolto questo pomeriggio un locale commerciale ospitante una Ferramenta alla …
Ha del paradossale ciò che sta accadendo nel Sannio. Nell’Alto Tammaro, nel raggio di circa 12 chilometri, potrebbero sorgere ben due impianti deputati alla lavorazione dei rifiuti umidi provenienti dalla raccolta differenziata.
Del primo si è discusso abbondantemente nelle scorse settimane. Si tratta dell’impianto di compostaggio che sarà realizzato presso lo Stir di Casalduni in virtù dell’accordo di programma sottoscritto tra Regione Campania e Provincia di Benevento. Progetto contestato con veemenza dai sindaci del comprensorio che hanno denunciato pubblicamente il mancato coinvolgimento nel processo decisionale.
Il secondo insisterebbe nel territorio di Sassinoro, nell’area Pip di contrada Pianelle. La relativa conferenza dei servizi, riunitasi nella mattinata di ieri presso gli uffici beneventani della Regione in piazzale Gramazio, ancora non si è conclusa ma solo perché è stato concesso all’Ato Rifiuti Benevento la possibilità di esprimere il proprio parere entro il prossimo 11 gennaio.
Dalla riunione di ieri, però, un dato pure è emerso. L’orientamento dei funzionari regionali pare essere favorevole all’insediamento proposto dalla ditta New Vision di Pompei.
Proprio la natura privata dell’iniziativa spiegherebbe il disco verde dei tecnici della Regione.
Poco o niente, dunque, peserebbero il no del Comune di Sassinoro, le criticità manifestate dalla Provincia di Benevento, le valutazioni che verranno da parte dell’Ato. Anzi, per dirla tutta, proprio perché trattasi di iniziativa privata, la presenza dell’Ambito al tavolo di Conferenza è stata pure oggetto di discussione.
Conta il parere della Regione e per la Regione i due impianti possono coesistere. Quello di Casalduni perchè rientra nella programmazione della Regione, quello di Sassinoro perché risponde a logiche imprenditoriali pure.
Faranno la stessa cosa e anche le quantità di rifiuti da trattare non cambia poi molto. A Casalduni si prevede di lavorare 30mila tonnellate annue, a Sassinoro 22mila. Nel primo caso parliamo dell’umido prodotto dai comuni sanniti, nel secondo non possiamo saperlo, lo deciderà il mercato.
“Siamo dinanzi a un sistema perverso. Nel quale i Comuni non decidono nulla e i sindaci sono chiamati a dar conto ai cittadini della propria impotenza” – l’amarezza del sindaco di Sassinoro Pasqualino Cusano.
Che davanti all’anomalia data dalla realizzazione di due impianti analoghi non può che constatare:
“La Regione non rispetta neanche quella che è la sua programmazione. Si conferma una unica certezza: l’Alto Tammaro è visto come la pattumiera della Campania”.
fonte anteprima24.it
Condividi la notizia con i tuoi amici, e per essere sempre aggiornati in tempo reale, clicca Mi Piace sulla pagina ufficiale di Morcone.net su Facebook