Manca meno di 1 mese all’appuntamento ormai diventato un classico della stagione estiva a 2 …
Tommaso Lombardi nel suo tempo, questo è il tema di cui hanno discusso Roberto Costanzo, Antonio Gisondi, Tommaso Paulucci e Riccardo Valli in occasione del 25ennale della morte dell’illustre morconese, tra l’altro, sindaco di Morcone e presidente della Provincia di Benevento.
Per compilare il cursus honorum di don Tommaso non basterebbe una intera pagina di giornale, ma l’incontro, come era stato annunciato non voleva essere celebrativo ma puntava a comprendere il personaggio e il suo tempo. Per questo erano stati mobilitati uomini di varia estrazione culturale e politica. Ne è venuto fuori un ritratto a tutto tondo del Nostro, uomo di straordinaria umanità, di notevole intuito politico, concreto e fattivo, impegnato nel difficile mondo dei piccoli coltivatori diretti, per il loro riscatto e per il riconoscimento dei loro diritti: pensione e assistenza sanitaria.
Naturalmente parlando di questi argomenti, non si può non parlare della Coltivatori Diretti e del suo leader provinciale e nazionale: Mario Vetrone. Questi nel 1945 aveva fondato a Benevento la Federazione Provinciale CC.DD. dando inizio alla battaglia per i diritti dei piccoli agricoltori. Da allora la CC.DD. si consolida in tutti i paesi con le proprie strutture organizzative. In questo clima Tommaso Lombardi si dedica completamente alla causa dei contadini, diventa prima consigliere comunale e assessore al comune di Morcone, poi sindaco, presidente della Cassa Mutua Coltivatori Diretti, e, quindi consigliere provinciale, segretario provinciale della Democrazia Cristiana, presidente dell’ospedale Rummo e candidato nel 1972 e 1976 alla Camera dei Deputati. Fece scalpore il suo grande successo elettorale del 1972, quando risultò primo dei non eletti e il candidato più votato in assoluto in provincia di Benevento.
Durante l’incontro sono state tratteggiate le relazioni umane prima che politiche intrattenute dal Lombardi. Sono emerse figure straordinarie di amministratori, parroci, politici. Prima tra tutte, per il valore locale del riferimento, quella di don Gerardo Cardillo, sul quale si dovrà tornare. Ma l’interesse dell’incontro è derivato dal contributo dei relatori Gisondi e Valli che hanno parlato, prendendo le mosse dalle relazioni Costanzo e Paulucci, interne al fenomeno Lombardi, di emancipazione delle classi sociali, in particolare del mondo contadino nel dopoguerra, di selezione delle classi dirigenti nel P.C.I. e nella D.C, del ruolo delle Parrocchie in quegli anni, oltre che di interessanti questioni socio-politiche legate al tempo e ai temi delle lotte politiche di Tommaso Lombardi.
Dalle relazioni e dagli interventi del pubblico è emerso, unanimemente, che Tommaso Lombardi è stato protagonista apprezzato. Al termine dell’incontro, l’impegno dei promotori è stato quello di concentrarsi sulle figure e sui tempi di cui si è parlato, per delinearne in prospettiva storica, significato e valore con idonee iniziative.